Se la madre del minore, allevato con un’educazione cattolica, diventa testimone di Geova dopo la separazione, può ottenere l’affidamento del figlio solo se non lo coinvolge nella sua scelta religiosa.
La Corte pur ribadendo il diritto dei genitori a indirizzare i figli verso il proprio credo finché non abbiano una propria capacità di discernimento, indica un limite invalicabile a questa facoltà nell’obbligo di garantire la serenità del minore soprattutto in caso di dissidio sul modello da adottare.
Per questo la Corte di cassazione ha respinto il ricorso di una madre separata a cui i giudici di secondo grado avevano affidato il figlio imponendole però di tenerlo lontano dalla “sala del Regno” e di consegnarlo al padre, di religione cattolica, a Natale a Pasqua e in occasione del compleanno.